01 settembre 2025
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Tecnologia e Ricerca Applicata
Sviluppi PCR e AI: nuovi traguardi Ulisse Biomed
Come l’integrazione di PCR e intelligenza artificiale sta rivoluzionando la diagnostica molecolare in Ulisse Biomed, dal cloud bAPP™ AI‑driven ai dispositivi portatili bCUBE™, con impatti su qualità, interoperabilità e decision support clinico.
Abstract
La convergenza tra tecnologia PCR e intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere nell’ecosistema Ulisse Biomed. L’azienda ha evoluto la sua piattaforma bAPP™ in un hub cloud AI‑driven integrato con il dispositivo portatile bCUBE™, consentendo analisi in tempo reale delle curve Ct e automazioni avanzate. In questo articolo esaminiamo i traguardi raggiunti e gli sviluppi futuri di questa sinergia AI+PCR: dall’analisi assistita delle curve di amplificazione (flag di qualità, identificazione di drift, supporto alla conferma dei risultati) alla qualità predittiva, fino all’estensione di queste soluzioni AI‑driven in contesti decentralizzati.
Snapshot
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PCR (Polymerase Chain Reaction)Tecnica di amplificazione genica che consente di copiare esponenzialmente frammenti di DNA/RNA, fondamentale nei test molecolari diagnostici.
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Ct (Cycle Threshold)Numero di cicli PCR necessari perché il segnale di amplificazione superi una soglia definita; misura indiretta della quantità di target presente nel campione.
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bCUBE™Dispositivo portatile per real-time PCR sviluppato da Ulisse Biomed, parte della piattaforma Hyris System™. Esegue test molecolari on-site con connettività cloud integrata.
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bAPP™Piattaforma software cloud di Ulisse Biomed per la gestione centralizzata dei dati diagnostici. Fornisce dashboard KPI, API per l’integrazione (es. LIS/EMR) e moduli AI per analisi avanzate.
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AutoML (Automated Machine Learning)Approccio di apprendimento automatico in cui algoritmi e modelli ML si auto-configurano e ottimizzano, riducendo l’intervento umano. In diagnostica consente di adattare i modelli AI ai nuovi dati in modo continuo.
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OEM (Original Equipment Manufacturer)Nel contesto diagnostico, indica produttori terzi con cui Ulisse Biomed può co-sviluppare soluzioni (ad es. integrando bCUBE/bAPP in sistemi di altri brand) o fornire piattaforme “white-label”.
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LIS (Laboratory Information System)Sistema informatico di gestione dei flussi di lavoro in laboratorio (anagrafiche pazienti, tracciamento campioni, referti). L’integrazione di bAPP con i LIS ospedalieri assicura interoperabilità e scambio dati automatizzato.
- Introduzione
- 1. Evoluzione di bAPP™: la piattaforma cloud diventa AI-driven
- 2. AI e curve Ct: dai flag automatici all’ conferma assistita dei risultati
- 3. AutoML e manutenzione predittiva: il laboratorio impara da sé
- 4. AI in ambienti decentralizzati: dall’ospedale al territorio (e oltre)
- 5. Implicazioni strategiche: co-sviluppo OEM, validazione regolatoria e partnership industriali
- Conclusione
Introduzione
Ogni giorno i laboratori generano milioni di datapoint: curve di amplificazione Ct, log macchina, flag di quality control, metadati dei test.Tradizionalmente questi dati rimanevano confinati nei sistemi informativi locali e l’interpretazione dipendeva dall’esperienza dei biologi. Oggi, grazie all’integrazione di cloud e intelligenza artificiale, tali dati possono essere centralizzati, analizzati algoritmicamente e trasformati in valore clinico e operativo. Ulisse Biomed abbraccia appieno questo cambio di paradigma: con dispositivi connessi come bCUBE e piattaforme SaaS come bAPP, l’AI non è un componente accessorio ma parte integrante del core business aziendale.
Nell’ecosistema Hyris System™ di Ulisse Biomed, la PCR diventa smart: il dato grezzo dell’amplificazione viene interpretato in tempo reale da algoritmi di machine learning che ne valutano l’attendibilità, integrandolo poi nel contesto clinico attraverso il cloud. Questo articolo esplora gli sviluppi congiunti di PCR e AI all’interno di Ulisse Biomed, illustrando sia i traguardi tecnologici già raggiunti, sia le nuove frontiere in fase di implementazione. Inizieremo delineando l’evoluzione della piattaforma bAPP in chiave AI-driven, per poi approfondire come l’AI viene applicata all’analisi delle curve Ct. Discuteremo quindi dell’impiego di tecniche AutoML per manutenzione predittiva dei dispositivi e ottimizzazione continua dei modelli diagnostici, e dell’integrazione di Explainable AI (XAI) per assicurare trasparenza nel processo (fondamentale per audit trail e refertazione in ambienti regolati). [7]
Successivamente, esamineremo l’impiego di queste soluzioni AI+PCR in contesti decentralizzati – dagli ambulatori aad altri contesti decentralizzati – evidenziando come portare l’intelligenza artificiale sul point-of-care possa abilitare nuovi servizi e migliorare tempi di risposta. In ultimo, analizzeremo l’impatto di questa pipeline integrata AI+PCR sui nuovi standard di qualità, interoperabilità e supporto decisionale, nonché le implicazioni strategiche per Ulisse Biomed e i suoi stakeholder: opportunità di co-sviluppo con OEM, considerazioni di validazione regolatoria (IVDR, FDA) e potenziali partnership industriali per accelerare l’adozione.
1. Evoluzione di bAPP™: la piattaforma cloud diventa AI-driven
Ulisse Biomed ha progettato bAPP fin dall’inizio come molto più di un tradizionale software per PCR in cloud. bAPP™ è nata per essere una piattaforma centralizzata capace di orchestrare una rete di dispositivi molecolari distribuiti (i bCUBE) e trasformare ogni test in un dato azionabile. Negli ultimi anni, bAPP ha compiuto un salto evolutivo verso un modello AI-driven: dai classici dashboard e repository cloud si è passati all’implementazione di moduli di analisi assistita basati su machine learning.
Un traguardo significativo in questa evoluzione è stato l’introduzione del modulo proprietario per Quality Control intelligente). Il modulo utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per controllare in automatico la qualità di ogni run PCR: verifica la forma della curva di amplificazione, controlla i valori di soglia e baseline, e incrocia questi elementi con parametri storici e ambientali. Se il risultato di un test è dubbio o vi sono segnali di possibili errori (ad es. fluorescenza anomala), il sistema genera un flag di allerta e può scartare o richiedere la ripetizione del test senza intervento umano. [4][5]
I benefici di un tale approccio iniziano a essere quantificabili: centinaia di bCUBE sono oggi connessi alla piattaforma bAPP, costituendo una rete globale di dati in tempo reale. Ogni minuto risparmiato nella conferma di un risultato di PCR può tradursi in interventi clinici più tempestivi, isolamento più rapido di un paziente contagioso o avvio immediato di una terapia mirata.
In sintesi, la piattaforma bAPP AI-driven di Ulisse Biomed incarna la fusione tra IT e biotech: raccoglie big data diagnostici e li converte in smart data. La sua evoluzione prosegue con un obiettivo chiaro – rendere ogni test PCR “non solo un esito, ma un insight” – ponendo le basi per la generazione di valore aggiunto sia per il laboratorio (controllo qualità, ottimizzazione operativa) sia per il sistema sanitario nel suo complesso (sorveglianza epidemiologica, nuovi modelli di servizio).
2. AI e curve Ct: dai flag automatici all’ conferma assistita dei risultati
Uno dei campi in cui l’integrazione AI-PCR mostra immediatamente il suo impatto è l’interpretazione automatica delle curve di amplificazione (curve Ct). In un test PCR tradizionale, la determinazione di un risultato positivo/negativo si basa sul superamento di una soglia di fluorescenza; ma in molti casi reali l’analisi visiva delle curve da parte di un esperto è fondamentale, ad esempio per identificare anomalie (curve atipiche, rumore di fondo, reazioni subottimali) o per distinguere un vero debole positivo da un artefatto. La scarsità di biologi molecolari esperti e l’elevato carico di lavoro nei periodi critici (si pensi ai picchi pandemici) rendono questo processo un collo di bottiglia e una possibile fonte di variabilità. L’intelligenza artificiale può intervenire in soccorso standardizzando e automatizzando l’analisi delle curve in tempo reale [1].
Ulisse Biomed, attraverso bAPP, ha implementato algoritmi di pattern recognition addestrati su enormi Questi algoritmi generano flag automatici quando individuano profili anomali. Gli agloritmi di Ulisse Biomed tiene conto di molteplici feature (forma della curva, derivata seconda, rapporto segnale/rumore, ecc.) e può classificare il caso come “dubbio” suggerendo ulteriori verifiche [2].
Studi recenti confermano l’efficacia di approcci ML per l’interpretazione delle curve qPCR. Un lavoro su Scientific Reports ha mostrato che modelli ML opportunamente addestrati migliorano la classificazione dei risultati e riducono gli esiti “incerti” rispetto alla sola lettura esperta [1]. Un ulteriore studio su Molecules ha progettato un sistema AI capace di rilevare profili atipici (contaminazioni/artefatti), facilitando la verifica dei dati senza supervisione manuale per ogni reazione [2]. Applicazioni su pannelli ad alto throughput (es. HPV) indicano che automazione software + data science/AI aumentano accuratezza e riducono la variabilità nelle letture multi-pozzetto/multi-target [3].
In definitiva, l’utilizzo dell’AI sulle curve Ct porta la qualità del dato PCR a un nuovo livello: oggettività, standardizzazione e rapidità [1][2][3]. Per il board scientifico e l’R&D, questo significa affidabilità (criteri uniformi, audit trail); per il personale di laboratorio, significa alleggerire la routine e concentrare l’attenzione dove serve.

3. AutoML e manutenzione predittiva: il laboratorio impara da sé
Oltre all’analisi del risultato in sé, l’AI in Ulisse Biomed viene applicata anche alla gestione dell’infrastruttura diagnostica. Un elemento chiave qui è l’introduzione di metodologie di manutenzione predittiva sui dispositivi. Cosa intendiamo esattamente?
Sul fronte manutenzione predittiva, l’AI analizza i log macchina dei bCUBE e altri parametri (temperature di esercizio, cicli effettuati, calibrazioni, ecc.) per predire guasti o cali di performance prima che accadano. Ogni dispositivo bCUBE invia regolarmente al cloud informazioni sul proprio stato. Accumulando questi dati per centinaia di unità operative in vari contesti, bAPP ha costruito una knowledge base di ciò che è normale e di ciò che potrebbe preludere a un problema. Ad esempio, un leggero ma costante calo della fluorescenza registrata potrebbe indicare un’ottica da calibrare; un aumento dei cicli di taratura del riscaldatore potrebbe suggerire un elemento Peltier che sta per guastarsi. L’AI correla questi pattern con gli storici di manutenzione: quando rileva una combinazione di segnali che in passato ha preceduto un fermo macchina, invia un alert al team di supporto o al laboratorio utente, suggerendo di effettuare una manutenzione preventiva su quello specifico bCUBE. Questa intelligenza preventiva può garantire una continuità operativa molto maggiore. Come evidenziato da studi sul tema, i modelli di machine learning possono analizzare pattern d’uso e cronologia di interventi per prevedere quando un’apparecchiatura da laboratorio è probabile che fallisca, permettendo di intervenire in modo pianificato e minimizzando i downtime.
Ulisse Biomed sta replicando questo approccio nella sua scala: i bCUBE sono strumenti compatti, spesso dislocati in siti remoti o non presidiati da tecnici (un laboratorio decentralizzato può trovarsi in una clinica periferica o in una struttura mobile). Avere “agenti AI” che monitorano costantemente lo stato di salute di questi dispositivi è cruciale per garantire affidabilità sul territorio. Immaginiamo un bCUBE installato in un ospedale che effettua tamponi molecolari durante eventi o emergenze: deve funzionare h24 senza sorprese. Se il sistema predittivo su bAPP segnala che quella specifica unità mostra segni di stress (magari per l’utilizzo intensivo, vibrazioni, ecc.), si può programmare una sostituzione o un check tecnico al prossimo rientro dell’ambulanza, prima che avvenga un guasto durante un intervento critico. Per un CTO o un innovation manager ospedaliero, la manutenzione predittiva significa ridurre i costi (meno guasti = meno apparecchiature sostitutive d’emergenza, meno fermo macchina) e migliorare la fiducia nel nuovo modello cloud: un punto spesso critico quando si adottano tecnologie di diagnostica distribuita è la paura che fuori dal laboratorio centrale non si abbia lo stesso livello di supporto tecnico – l’AI aiuta a colmare questo gap, fungendo da “sistema nervoso” che tiene sotto controllo ogni dispositivo sul campo.
Da un punto di vista strategico, l’adozione di AI con manutenzione predittiva rientra in una visione più ampia di Ulisse Biomed: offrire non solo un prodotto (lo strumento diagnostico) ma un servizio continuo e proattivo. Questo approccio si allinea ai modelli di servitization e di SaaS (Software as a Service): il cliente non compra solo una macchina, ma aderisce a un ecosistema intelligente che assicura prestazioni ottimali lungo tutto il ciclo di vita. In termini di metriche, ciò può tradursi in SLA (service level agreement) più stringenti e in ricavi ricorrenti per l’azienda (pensiamo a contratti di manutenzione evoluta basati sul valore aggiunto dell’AI). Non a caso, rapporti di mercato indicano che soluzioni AI-driven nei servizi di diagnostica stiano abilitando nuovi modelli di business Pay-per-use e ottimizzando i costi operativi del ~15%.
In conclusione, la manutenzione predittiva è il lato della medaglia dell’AI applicata “dietro le quinte”: la prima garantisce che i modelli analitici di bAPP restino sempre aggiornati e accurati man mano che il mondo reale cambia, la seconda garantisce che l’infrastruttura tecnica (i bCUBE) sia sempre funzionante e performante. Entrambe concorrono a un obiettivo essenziale: minimizzare l’intervento umano nei compiti ripetitivi o anticipabili, così che le risorse umane possano focalizzarsi sull’innovazione e sulle decisioni critiche, mentre “il sistema si cura da sé” per tutto il resto.
4. AI in ambienti decentralizzati: dall’ospedale al territorio (e oltre)
Una delle sfide storiche della diagnostica molecolare è portare il test vicino al paziente, fuori dal laboratorio centralizzato. Ulisse Biomed, con la sua piattaforma portatile bCUBE, ha proprio questo obiettivo: abilitare test on-site in ambulatori periferici, siti produttivi e contesti di emergenza [8]. Ma eseguire PCR in contesti decentralizzati pone un quesito: come garantire la stessa qualità e affidabilità che si ha in un grande laboratorio centralizzato? La risposta sta nell’accoppiata dispositivo smart + cloud AI.
In un laboratorio d’urgenza, potrebbe non esserci un biologo molecolare disponibile a interpretare il test. Qui interviene l’AI di Ulisse Biomed: il bCUBE effettua il ciclo di amplificazione e invia i dati grezzi in tempo reale a bAPP, dove gli algoritmi analizzano tutto e restituiscono un supporto alla refertazione. In caso di dubbi, il sistema può anche segnalare: “risultato da confermare in laboratorio centralizzato”, se magari c’è un’incongruenza (questo può accadere ad esempio se il modulo AI rileva un possibile problema di campione o di reagenti). In ogni caso, l’esperienza utente in periferia rimane semplice e guidata, mentre la complessità è gestita dietro le quinte dall’AI.
Implementare AI sul territorio significa anche poter centralizzare la regia pur con apparati distribuiti: una delle lezioni apprese durante la pandemia è che i sistemi decentralizzati di testing funzionano meglio se c’è una supervisione centralizzata dei dati. Ulisse Biomed incarna proprio questo modello: tanti piccoli laboratori diffusi (i bCUBE in loco) ma tutti connessi a un cervello centrale (bAPP cloud) che garantisce uniformità nei criteri di analisi, aggiornamenti simultanei dei protocolli AI e confronto di performance tra siti. Un rapporto ECDC del 2022 sottolinea come i point-of-care testing richiedano una gestione centralizzata per uniformare e confrontare i dati tra siti remoti, assicurando qualità omogenea [6].
L’introduzione dell’AI in ambienti decentralizzati sta dunque alzando l’asticella di ciò che si può fare fuori dal laboratorio: test che prima richiedevano personale altamente specializzato sono ora eseguibili in punti di cura diversi, con l’AI a fare da “copilota invisibile”. Dal punto di vista clinico, come evidenziato anche da recenti esperienze pilota, questo si traduce in un miglioramento tangibile della tempestività clinica e persino in una riduzione di ricoveri evitabili. Ad esempio, sistemi di supporto decisionale integrati nelle cartelle cliniche, che aggregano dati real-time di laboratorio decentrato con segni vitali e anamnesi, possono generare allerta predittivi (es. rischio di sepsi) prima che la situazione degeneri. Un test molecolare eseguito “sul posto” e analizzato con AI può anticipare di ore un trattamento salvavita.
In termini strategici, Ulisse Biomed posizionandosi in questo segmento AI+POC (AI + Point of Care) intercetta vari driver: il bisogno dei sistemi sanitari di deospedalizzare dove possibile, portando competenze specialistiche sul territorio; la necessità di risparmio di risorse (far viaggiare i dati invece che i pazienti o i campioni); e la spinta normativo-politica verso la medicina di prossimità. Inoltre, abilita nuovi modelli di business: si potrebbe immaginare ad esempio un network di cliniche private che adottano la soluzione Ulisse Biomed per offrire test avanzati con valore aggiunto (referto immediato + consulenza predittiva), oppure partnership con società di telemedicina e servizi domiciliari, dove il bCUBE+AI diventa parte di un kit di telehealth. In ambito OEM, Ulisse Biomed potrebbe fornire la propria tecnologia AI+PCR a produttori di apparecchiature medicali mobili (pensiamo ai produttori di ambulanze high-tech, o ai fornitori di sistemi per forze armate e protezione civile) integrandola nei loro mezzi e strutture. Le possibilità sono ampie e convergono tutte su un punto: l’AI rende la diagnostica decentralizzata davvero pratica e affidabile, colmando quel gap che finora spesso ne limitava l’adozione su larga scala.
5. Implicazioni strategiche: co-sviluppo OEM, validazione regolatoria e partnership industriali
L’innovazione congiunta PCR+AI in Ulisse Biomed non ha solo risvolti tecnologici, ma anche importanti implicazioni strategiche per il business e l’ecosistema di partnership dell’azienda. Esaminiamo tre direttrici chiave: le opportunità di co-sviluppo con OEM, le sfide di validazione regolatoria e le possibili partnership industriali abilitate da questa piattaforma.
Co-sviluppo con OEM: Ulisse Biomed si pone non solo come produttore di soluzioni proprie, ma anche come partner tecnologico per altri attori (OEM) che vogliano integrare componenti della piattaforma (hardware o software) nelle loro offerte. L’evoluzione AI-driven del sistema aumenta l’attrattività di tali collaborazioni. Un produttore di strumenti diagnostici tradizionali, ad esempio, potrebbe vedere valore nell’adottare la piattaforma cloud bAPP per dare una veste “smart” ai propri device: invece di sviluppare da zero un’infrastruttura cloud con AI, potrebbe co-sviluppare con Ulisse Biomed, portando i propri reagenti o protocolli su bCUBE e sfruttando l’AI di bAPP per analisi e servizi digitali. Questo modello di OEM integrato crea sinergie win-win: Ulisse Biomed amplia la diffusione della sua piattaforma (e relativi ricavi SaaS) senza dover da sola coprire ogni segmento o applicazione specialistica; l’OEM partner arricchisce il suo prodotto con funzionalità avanzate (cloud, AI, interoperabilità) in tempi rapidi e con costi ridotti rispetto a svilupparle internamente. Già oggi Ulisse Biomed offre servizi di sviluppo white-label e OEMe l’aggiunta dell’AI può essere un potente argomento di vendita. Immaginiamo un’azienda di diagnostica veterinaria che voglia un sistema portatile per malattie animali: adottando l’ecosistema Ulisse Biomed, avrebbe subito anche la capacità di offrire ai veterinari analisi AI delle curve, alert predittivi su epidemie animali, etc., differenziandosi fortemente sul mercato. Tre fattori di differenziazione che Ulisse Biomed può mettere sul piatto per gli OEM sono:
- tecnologia proprietaria integrata end-to-end (device + cloud + AI, nessun altro competitor fornisce tutto in un unico stack);
- costi competitivi per test grazie all’automazione (già oggi i sistemi Ulisse hanno costi/test inferiori del 400-500% rispetto a soluzioni di grandi marche tradizionali;
- modularità e scalabilità (un partner può iniziare con pochi dispositivi e crescere, aggiungere pannelli di test, ecc, contando su un’infrastruttura cloud scalabile).
In sintesi, la proposta di valore OEM di Ulisse Biomed diventa estremamente allettante: “portiamo l’accuratezza di laboratorio ovunque, con una piattaforma già pronta e intelligente”. Di fatto, Ulisse Biomed si posiziona come abilitatore per altri – una strategia che potrebbe espandere esponenzialmente la presenza di mercato (ogni OEM partner apre nuovi canali e mercati geografici). Partnership industriali: Infine, l’aspetto partnership. I nuovi traguardi di Ulisse Biomed in ambito PCR+AI attirano l’interesse non solo di clienti finali ma anche di big player complementari. Ad esempio, aziende di cloud computing e IT sanitario potrebbero voler integrare soluzioni Ulisse nei loro ecosistemi: una partnership con un provider cloud globale potrebbe assicurare scalabilità e compliance territoriale (pensiamo ai requisiti di sovereign cloud in certi Paesi – collaborare con operatori locali per hostare bAPP su cloud nazionali può essere una chiave per entrare in quei mercati). Oppure collaborazioni con aziende farmaceutiche: in ambito trial clinici, avere PCR portatili con AI significa raccogliere dati più velocemente e uniformemente – Ulisse Biomed potrebbe stringere accordi per fornire la sua tecnologia in studi multicentrici (già la divisione Development services & OEM dell’azienda offre servizi su misura, e l’AI potenzia questa offerta con analisi immediate dei dati sperimentali). Anche il mondo finance/assicurativo potrebbe essere interessato: immaginiamo assicurazioni sanitarie che forniscano ai propri clienti device diagnostici domiciliari (magari un bCUBE “home edition”) per prevenzione – qui servirebbe un’infrastruttura AI per monitorare e allertare, e Ulisse Biomed avrebbe il know-how per realizzarla in partnership.
Non da ultimo, c’è l’aspetto standardizzazione: definire nuovi standard di qualità e interoperabilità dà a Ulisse Biomed voce in capitolo in consessi industriali (e.g. consorzi per interoperabilità diagnostica, collaborazioni con organizzazioni tipo WHO o CDC su progetti pilota). Ad esempio, Ulisse Biomed potrebbe fornire alla WHO piattaforme AI+PCR per programmi di sorveglianza epidemiologica attiva in Paesi emergenti, contribuendo a nuovi protocolli di risposta rapida (unendo test decentralizzati e AI per il tracciamento in tempo reale). Tali partnership aumentano la visibilità internazionale e facilitano anche l’accesso ai mercati esteri con il supporto di enti governativi.
Conclusione
L’integrazione tra PCR e AI rappresenta per Ulisse Biomed più che un semplice avanzamento tecnologico: è un vero cambio di paradigma nella diagnostica molecolare. I casi d’uso e i traguardi descritti – dal quality control automatizzato che abbatte i tempi di refertazione, alla manutenzione predittiva che garantisce operatività continua, fino al deployment in ambulanza con decision support in real-time – dimostrano come la visione “cloud-first, AI-driven” stia diventando realtà concreta nell’ecosistema Ulisse [7].
Questa evoluzione porta benefici misurabili: tempi di risposta ridotti (TAT abbattuti anche del 30% in setting reali), riduzione di errori e incongruenze (l’AI elimina variabilità umana e segnala anomalie prima che diventino problemi), miglioramento della compliance (audit trail digitali, tracciabilità integrata, conformità a IVDR/FDA by design) e attivazione di nuovi modelli di servizio (SaaS diagnostico, pay-per-test, tele-diagnostica territoriale).
Importanti sfide restano, certo: dalle cybersecurity (fondamentale mantenere crittografia e certificazioni, visto che i dati viaggiano su cloud)[29], alla gestione del cambiamento (persuadere laboratori e clinici a fidarsi dell’AI – da affrontare con formazione mirata)[30]. Ma la direzione è tracciata: la diagnostica molecolare del futuro prossimo sarà connessa, intelligente e decentralizzata. Ulisse Biomed, con la sua piattaforma Hyris System™, si pone all’avanguardia di questo movimento, integrando hardware, consumabili e software in un unico flusso di dati ad alto valore.
In definitiva, gli sviluppi congiunti di PCR e AI non sono più un’opzione futuribile, bensì un’evoluzione necessaria e già in atto. I laboratori e gli stakeholder sanitari che abbracceranno questa evoluzione potranno offrire diagnosi più veloci, precise e contestualizzate, creando un vantaggio competitivo e – cosa ancor più importante – migliorando gli esiti per i pazienti. Ulisse Biomed sta dimostrando sul campo che ogni datapoint molecolare può diventare un insight clinico e strategico: dai valori binari di un test stiamo passando a una conoscenza predittiva utile all’intero ecosistema sanitario. I “nuovi traguardi” raggiunti sono dunque solo l’inizio di un percorso in cui AI e PCR insieme ridefiniranno gli standard di come testiamo, interpretiamo e utilizziamo le informazioni genomiche per la salute.
Fonti e Bibliografia
[2] Villarreal-González R., Acosta-Hoyos A.J., Garzon-Ochoa J.A., et al. Anomaly Identification during PCR for Detecting SARS-CoV-2 Using Artificial Intelligence Trained from Simulated Data. Molecules. 2021;26(1):20. doi: 10.3390/molecules26010020 — MDPI
[3] Pereira A.R., Redzic N., Van Vooren S., et al. Development, Validation, and Implementation of an Augmented Multiwell, Multitarget Quantitative PCR for HPV Genotyping through Software Automation, Data Science, and AI. J Mol Diagn. 2024;26(9):781-791. doi: 10.1016/j.jmoldx.2024.05.012 — PubMed
[4] Lorde N., Kalaria T. Machine Learning for Patient-Based Real-Time Quality Control (PBRTQC), Analytical and Preanalytical Error Detection in Clinical Laboratory. Diagnostics. 2024;14(16):1808. doi: 10.3390/diagnostics14161808 — MDPI
[5] Duan X., Zhang M., Liu Y., et al. Next-Generation Patient-Based Real-Time Quality Control Models. Ann Lab Med. 2024;44(5):385-391. doi: 10.3343/alm.2024.0053 — annlabmed.org · PMC
[6] European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC). Assessment of point-of-care testing devices for infectious disease surveillance, prevention and control – a mapping exercise. 27 Apr 2022. (Report). Link — ECDC
[7] Spies N.C., Farnsworth C.W., Wheeler S., McCudden C.R. Validating, Implementing, and Monitoring Machine Learning Solutions in the Clinical Laboratory Safely and Effectively. Clinical Chemistry. 2024;70(11):1334-1343. doi: 10.1093/clinchem/hvae126 — Oxford Academic · ARUP Laboratories
[8] Yang S., Wen W. Lyophilized Ready-to-Use Mix for the Real-Time Polymerase Chain Reaction Diagnosis. ACS Appl Bio Mater. 2021;4(5):4354-4360. doi: 10.1021/acsabm.1c00131 — PubMed