Skip to main content

Investors

Il Gruppo Ulisse Biomed è un gruppo biotech integrato con tecnologie proprietarie, che sviluppa soluzioni diagnostiche, con un focus su salute pubblica, diagnostica distribuita e innovazione molecolare.

Investors

Il Gruppo Ulisse Biomed è un gruppo biotech intyegrato con tecnologie proprietarie, che sviluppa soluzioni diagnostiche, con un focus su salute pubblica, diagnostica distribuita e innovazione molecolare.


10 agosto 2025



Tempo di lettura [minuti]: 12


Microbiota fra Diagnostica e Nutraceutica

Test microbiota intestinale: Innovazioni PCR

qPCR portatile, turnaround < 3 h e cloud bAPP™ collegano cliniche anti aging e nutraceutica OEM in un ecosistema AI driven

Abstract

Il microbiota intestinale è al centro di nuovi approcci diagnostici e nutraceutici. Ulisse Biomed ha sviluppato un test molecolare rapido basato su PCR quantitativa (qPCR) che innova la diagnosi del microbiota intestinale rendendola decentralizzata, modulare e veloce. Il sistema Hyris System™ – comprendente il mini-laboratorio portatile bCUBE™, il portale cloud bAPP™ e reagenti ambient-stable – consente di quantificare in modo altamente specifico i batteri intestinali chiave (genere Lactobacillus, Akkermansia muciniphila, Faecalibacterium prausnitzii, Bifidobacterium) con un tempo di refertazione (TAT) ridotto a poche ore. Grazie a questa piattaforma integrata, cliniche anti-aging, laboratori specialistici e partner OEM nel settore nutraceutico possono eseguire test in loco ad alta sensibilità senza bisogno di laboratori centralizzati. L’articolo analizza come questa innovazione migliori i programmi di coaching nutrizionale e i piani dietetici personalizzati, abiliti modelli B2B2C (kit co-branded e servizi Diagnostics-as-a-Service) e supporti percorsi di prevenzione e check-up anti-infiammatori. Un’intervista con Gabriele Salaris, Head of Marketing & Sales di Ulisse Biomed, approfondisce la visione strategica e il posizionamento di questa soluzione nel mercato globale della salute personalizzata.


Introduzione

Negli ultimi anni il microbiota intestinale è emerso come attore chiave per la salute umana, influenzando metabolismo, immunità e perfino l’infiammazione sistemica[3][4]. Alterazioni nella composizione del microbiota (disbiosi) sono associate a numerose patologie: ad esempio, livelli cronicamente bassi di Faecalibacterium prausnitzii – un batterio produttore di butirrato con proprietà antinfiammatorie – sono stati riscontrati in condizioni infiammatorie intestinali come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa [5]. Allo stesso modo, la presenza di Akkermansia muciniphila correla positivamente con una migliore integrità della barriera intestinale e un profilo metabolico più sano [4].

Parallelamente, generi batterici tradizionalmente noti come benefici – Lactobacillus e Bifidobacterium – popolano da sempre i probiotici commerciali ed esercitano effetti positivi sull’omeostasi intestinale [6]. In sintesi, specie come Lattobacilli, Bifidobatteri, Faecalibacterium e Akkermansia sono oggi riconosciute come biomarcatori importanti di uno stato di equilibrio o squilibrio intestinale. Questa nuova consapevolezza ha generato una forte domanda di test del microbiota in ambito sia clinico sia consumer. Tuttavia, i metodi tradizionali presentano diversi limiti. La coltura batterica, pur essendo il pilastro storico della microbiologia clinica, è laboriosa e spesso non riesce a far crescere specie anaerobie o a bassa abbondanza tipiche del microbiota [7][8]. D’altro canto, le analisi basate sul sequenziamento del DNA (es. 16S rRNA amplicon o metagenomica) richiedono l’invio del campione a laboratori specializzati, con tempi di refertazione dell’ordine di settimane, costi elevati e complessità di interpretazione dei dati. Anche i kit direct-to-consumer disponibili sul mercato, spesso basati sul sequenziamento, soffrono di mancanza di standardizzazione e validazione clinica: un consensus internazionale ha sottolineato che molti test microbiomici diretti al consumatore non hanno valore clinico provato né regolamentazione chiara [11]. Il rischio è quello di sprecare risorse di pazienti e professionisti, generando confusione senza reali benefici.

In questo contesto, Ulisse Biomed – gruppo biotech integrato focalizzato sulla diagnostica molecolare decentralizzata – ha introdotto un’innovazione di rilievo: un test qPCR modulare per la valutazione del microbiota intestinale. Basato sull’ecosistema tecnologico Hyris System™, questo approccio mira a democratizzare la diagnostica del microbiota, portandola fuori dai grandi laboratori: cliniche anti-aging, ambulatori di nutrizionee anche nelle mani di partner nutraceutici che vogliono offrire servizi personalizzati ai propri clienti. Nei paragrafi seguenti esamineremo gli aspetti tecnici di questa soluzione – dalla sensibilità e specificità analitica ai componenti hardware/software che la rendono possibile – e le implicazioni strategiche per il settore della nutraceutica e della prevenzione personalizzata. In particolare, valuteremo come i test qPCR decentralizzati possano colmare il gap tra diagnostica e nutrizione, abilitando nuovi modelli di business e migliorando la qualità dei percorsi di benessere intestinale.

1. Sviluppo tecnico: la piattaforma qPCR decentralizzata

Hyris System™ di Ulisse Biomed rappresenta un ecosistema diagnostico integrato, composto da strumenti hardware, software cloud e reagenti innovativi, progettato per offrire analisi molecolari rapide e accurate in qualsiasi contesto [12][13]. Al cuore del sistema vi è il dispositivo portatile bCUBE™, un mini-ciclo termico per PCR in tempo reale dalle dimensioni di circa 10x10x12 cm. Questo laboratorio portatile ad alte prestazioni supporta fino a 36 reazioni simultanee ed è dotato di canali ottici multi-target, permettendo analisi multiplex senza sacrificare la sensibilità [14][15]. Il bCUBE non richiede calibrazione o installazioni complesse: si connette tramite Wi-Fi/Ethernet ed è immediatamente operativo, rendendo possibile il cosiddetto plug-and-play diagnostico anche in piccoli laboratori o studi medici.

Parallelamente, il portale cloud bAPP™ funge sia da interfaccia utente che da piattaforma di data analysis. Tramite bAPP l’operatore avvia il test, segue le istruzioni passo-passo e ottiene un referto interpretato automaticamente. Gli algoritmi di intelligenza artificiale integrati analizzano in real time le curve di amplificazione fornendo un risultato chiaro (“Quantità di Faecalibacterium sotto norma”, “A. muciniphila nei range ottimali”, etc.), riducendo la dipendenza da personale specializzato [16]. Tutti i dati sono sincronizzati sul cloud in tempo reale: ciò significa che un nutrizionista o un medico può visualizzare i risultati immediatamente, anche da remoto, subito dopo che il test è completato [17]. In termini di cybersecurity e privacy, la piattaforma è conforme agli standard medicali, assicurando che anche in scenari decentralizzati i dati sensibili siano protetti.

Un elemento tecnico distintivo riguarda i reagenti e il workflow di preparazione del campione. Ulisse Biomed utilizza cartucce pre-caricate con reagenti proprietari liofilizzati, stabili a temperatura ambiente [18]. Questo elimina la necessità della catena del freddo per trasporto e stoccaggio, tradizionalmente uno dei maggiori ostacoli alla diffusione dei test molecolari fuori dai grandi centri [18]. In pratica, kit di amplificazione e primers specifici per i batteri target del microbiota (es. sequenze marker di Lactobacillus spp., A. muciniphila, F. prausnitzii, Bifidobacterium spp.) sono pronti all’uso e stabili sullo scaffale, consentendo a cliniche e aziende partner di gestire i test senza infrastrutture di laboratorio complesse.

Dal punto di vista delle prestazioni analitiche, il test offre sensibilità e specificità paragonabili ai metodi di riferimento di laboratorio. La tecnologia qPCR in tempo reale, soprattutto se ben progettata, raggiunge livelli di sensibilità elevatissimi: studi recenti hanno dimostrato che saggi qPCR mirati possono individuare target batterici nel DNA fecale con limiti di rilevazione dell’ordine di 10^3–10^4 cellule per grammo[1], superando la soglia di rilevabilità delle metodiche metagenomiche standard (che risultano meno sensibili in termini di abbondanza assoluta)[2]. Grazie a primer altamente specifici e sonde molecolari progettati ad hoc, il test distingue con accuratezza i gruppi microbici di interesse senza cross-reazioni indesiderate. Ad esempio, la rilevazione di Faecalibacterium è tarata su sequenze uniche di F. prausnitzii, garantendo di non catturare segnali da altre specie butirrogeniche affini presenti nell’intestino. La specificità di ciascun primer/probe set è validata in silico e in vitro su ceppi puri, assicurando che solo le specie target producano un segnale positivo. L’accuratezza complessiva del sistema Hyris è stata verificata in contesti clinici: studi di validazione hanno confrontato i risultati del bCUBE con quelli di termociclatori di laboratorio standard, riscontrando una concordanza analitica pressoché sovrapponibile[20].

Un evidente punto di forza del test Ulisse Biomed è la rapidità. L’intero turnaround time (TAT), ovvero il tempo dal campionamento al risultato, è inferiore alle 3 ore. Nello specifico, la fase di amplificazione PCR richiede circa 90/120 minuti grazie all’ottimizzazione dei cicli termici (il bCUBE impiega controlli termici rapidi e un ridotto volume di reazione per accelerare il protocollo). Il restante tempo copre la preparazione iniziale minima del campione e l’analisi/trasmissione del dato una volta terminata la PCR. In meno di tre ore, quindi, il clinico o il consulente nutrizionale ha a disposizione un referto quantitativo dei principali indicatori del microbiota intestinale. Si tratta di un miglioramento drastico rispetto ai test microbiomici tradizionali, i cui tempi si misurano in giorni se non settimane. Ad esempio, un test NGS inviato a un laboratorio esterno richiede tipicamente la spedizione del campione, l’estrazione del DNA, il sequenziamento massivo, l’analisi bioinformatica e la refertazione: un processo che, anche nei migliori casi, dura diversi giorni. Con la soluzione qPCR decentralizzata, invece, l’informazione viaggia immediatamente sul cloud (non il campione), rendendo possibile un approccio just-in-time alla diagnostica.

Grazie a queste caratteristiche tecniche – portabilità, velocità, semplicità e stabilità – il test microbiota di Ulisse Biomed si presta ad ampi scenari applicativi prima impraticabili con le tecnologie tradizionali. Di seguito esploriamo come tale innovazione possa essere sfruttata sia in contesti clinici e di prevenzione (es. programmi anti-aging, check-up mirati) sia attraverso partnership OEM nel settore nutraceutico per creare nuovi modelli di servizio.

2. Impatto clinico e nutraceutico: verso la personalizzazione della salute intestinale

L’introduzione di test microbiota rapidi e decentralizzati apre prospettive entusiasmanti nel campo della medicina preventiva, del benessere e della nutrizione personalizzata. Un caso d’uso emblematico è quello delle cliniche anti-aging e preventive. In questi centri, pazienti impegnati in programmi di longevità e wellness desiderano monitorare a fondo il proprio stato di salute, inclusa la componente del microbiota intestinale legata a infiammazione e metabolismo. Con il test qPCR di Ulisse Biomed, una clinica anti-aging può integrare nel check-up del paziente anche la valutazione microbiotica in tempo reale. Ad esempio, durante la visita iniziale, il medico preleva un piccolo campione di feci (ad es. tramite tampone fecale auto-raccolto dal paziente lo stesso giorno) e lo analizza immediatamente on-site con bCUBE. In meno di 3 ore, mentre il paziente completa altri accertamenti, la clinica ottiene un profilo quantitativo dei suoi batteri intestinali benefici chiave. Se i risultati mostrano, ad esempio, un livello molto basso di Faecalibacterium prausnitzii – spesso correlato a stati pro-infiammatori [5] – il medico nutrizionista può intervenire proattivamente, consigliando al paziente una dieta ricca di fibre solubili e polifenoli (per nutrire i produttori di butirrato) o integratori mirati come prebiotici specifici. Allo stesso modo, un deficit di Akkermansia, batterio associato al controllo del peso e alla salute metabolica, potrebbe indirizzare verso l’adozione di determinati nutraceutici (es. estratti polifenolici come il mirtillo che favoriscono Akkermansia) o verso futuri probiotici di nuova generazione contenenti A. muciniphila stessa, attualmente in fase di studio. In pratica, il test fornisce indicatori azionabili durante l’appuntamento clinico, consentendo un livello di personalizzazione del piano nutrizionale senza precedenti. Il coach nutrizionale o il dietologo può tarare con precisione il regime alimentare e gli eventuali supplementi in base al “cruscotto microbiota” individuale, e poi monitorare i progressi rieseguendo il test a distanza di qualche mese. Questa dinamicità di monitoraggio era irrealizzabile con i test tradizionali, troppo lenti e costosi per essere ripetuti frequentemente. Ora invece diventa pensabile includere la misurazione del microbiota come KPI periodico nei programmi di coaching nutrizionale (ad esempio, all’inizio e fine di un percorso di 3 mesi), misurando l’impatto di dieta e integratori sul riequilibrio della flora intestinale.

Un altro ambito applicativo è quello dei percorsi di prevenzione mirata e medicina funzionale. Molti centri di gastroenterologia preventiva o di medicina integrativa stanno cercando marker precoci di rischio infiammatorio e metabolico. I classici esami come la PCR (Proteina C Reattiva) o il pannello lipidico forniscono informazioni sistemiche, ma il microbiota intestinale offre una finestra unica sullo stato di eubiosi/disbiosi del paziente. Integrare il “microbiota profile” in screening annuali potrebbe aiutare a identificare soggetti con iniziale squilibrio (ad esempio ridotta diversità microbica o carenza di batteri antinfiammatori) ancor prima che si manifestino sintomi clinici. Si pensi a pazienti con familiarità per malattie infiammatorie croniche intestinali: un check-up anti-infiammatorio potrebbe includere, accanto alla calprotectina fecale, anche la quantificazione di F. prausnitzii, data la sua nota diminuzione nei flares infiammatori[5]. In caso di valori sotto una certa soglia, il centro prevenzione potrebbe attivare consulenze nutrizionali approfondite o terapie probiotiche per tentare di ripristinare l’equilibrio e scongiurare l’evoluzione verso la patologia. Allo stesso modo, nei percorsi di prevenzione metabolica (ad esempio per soggetti pre-diabetici o sovrappeso), il monitoraggio di Akkermansia e Bifidobacterium fornisce indizi su come modulare dieta e stile di vita: incrementare fibre prebiotiche se Bifidobacterium è basso, oppure valutare l’efficacia di un’intervento nutraceutico misurando l’aumento relativo di queste popolazioni benefiche dopo l’intervento.

3. Integrazione OEM e nuovi modelli B2B2C

Oltre all’impiego diretto in contesti clinici, l’innovazione di Ulisse Biomed offre opportunità di partnership strategiche nel settore nutraceutico e della personal health. Il modello OEM (Original Equipment Manufacturer) proposto consente a player terzi di integrare il sistema Hyris nei propri servizi o prodotti in modo co-branded. Immaginiamo un’azienda di integratori alimentari specializzata in probiotici premium: grazie a Ulisse Biomed, potrebbe sviluppare un kit microbiota col proprio marchio (powered by Hyris System™) da offrire ai clienti insieme al ciclo di probiotici. Il cliente finale avrebbe così la possibilità di eseguire un test iniziale a casa o presso un punto prelievo affiliato, ottenere in cloud il profilo dei propri 4-5 batteri intestinali cruciali, ricevere un report personalizzato che spiega i risultati e, in base a questi, seguire un programma di integrazione su misura. Successivamente, un secondo test di controllo potrebbe verificare l’efficacia del probiotico nel colonizzare l’intestino (ad esempio, un aumento dei Lactobacilli e Bifidobatteri rispetto al basale). Questo approccio rappresenta un modello B2B2C innovativo: l’azienda nutraceutica B2C arricchisce la propria offerta con un servizio diagnostico avanzato, differenziandosi sul mercato, mentre Ulisse Biomed fornisce la piattaforma tecnologica e i reagenti in modalità OEM. In sostanza, la diagnostica diventa parte integrante del prodotto nutraceutico, creando un’esperienza utente più completa e basata sui dati.

Dal punto di vista operativo, Ulisse Biomed supporta i partner OEM in diverse modalità flessibili. Alcuni scelgono di acquistare i dispositivi bCUBE e i kit reagenti per utilizzarli nei propri centri convenzionati (modello classico di vendita di strumenti e consumabili).Altri optano per formule as-a-Service: ad esempio, un abbonamento mensile che comprende accesso alla piattaforma cloud e assistenza tecnica, senza dover investire in anticipo nell’hardware. Questa opzione “Diagnostics-as-a-Service (DaaS)” è interessante per aziende che vogliono avviare un servizio pilota di testing microbiota con costi iniziali contenuti e scalare poi in base alla domanda. Ulisse Biomed ha predisposto l’ecosistema proprio per facilitare questa integrazione: la modularità e la scalabilità del sistema Hyris consentono di partire in piccolo (ad esempio un solo dispositivo in una clinica nutrizionale) e poi crescere fino a una rete di decine di punti test, il tutto gestito sulla stessa infrastruttura cloud[21][22]. La bAPP è configurabile per adattarsi all’esperienza utente del partner: si possono personalizzare l’interfaccia e il report con il brand OEM, inserire lingue differenti, e persino collegare i dati a dashboard o app del partner tramite API e integrazioni (nota: Ulisse offre anche un componente bGATE™ per integrare strumenti di terze parti o flussi dati esterni nel proprio cloud[23][24]). Questa apertura tecnologica fa sì che un partner possa, ad esempio, combinare i risultati del test microbiota con altri dati di un’app di wellness (dieta, attività fisica, parametri biometrici) per fornire raccomandazioni ancora più personalizzate alla propria clientela.

Un ulteriore vantaggio competitivo del modello offerto è la velocità di innovazione. Invece di dover sviluppare internamente una piattaforma diagnostica da zero – con investimenti ingenti in R&D, validazioni e iter normativi – i partner possono appoggiarsi a una soluzione già certificata e sul mercato, concentrandosi sul proprio core business. Ad esempio, una catena di laboratori specializzati potrebbe rapidamente attivare un servizio di analisi del microbiota in giornata sfruttando bCUBE e i kit Ulisse, intercettando la domanda crescente da parte di pazienti informati sul tema microbioma. Oppure, aziende di telemedicina potrebbero offrire ai propri utenti un kit da fare a casa con video-consulto medico integrato per discutere i risultati dopo 90 minuti. Le possibilità sono molteplici e convergono tutte su un punto: la decentralizzazione e la convergenza diagnostica-nutraceutica stanno creando nuovi ecosistemi di cura in cui dati, hardware e servizi si fondono. Ulisse Biomed, posizionandosi come abilitatore tecnologico con il suo Hyris System™, si trova al centro di questa convergenza.

Gabriele Salaris

Head of Marketing & Sales di Ulisse Biomed


4. Intervista

D: Qual è l’innovazione principale che Ulisse Biomed introduce nella diagnostica del microbiota intestinale rispetto ai metodi tradizionali?
R: In passato la valutazione del microbiota richiedeva strumenti complessi e tempi lunghi, spesso accessibili solo in grandi laboratori centralizzati. Con la nostra piattaforma qPCR portatile invertiamo questo paradigma. L’innovazione chiave è aver reso il test del microbiota eseguibile ovunque e in meno di tre ore, senza sacrificare la qualità del dato. Abbiamo integrato hardware, reagenti e cloud in un unico ecosistema coerente, così che cliniche di qualsiasi dimensione o perfino aziende nutraceutiche possano offrire un servizio di analisi genetica avanzata senza dover costruire un laboratorio dal nulla. Il risultato è una democratizzazione della diagnostica: portiamo un test di precisione direttamente “sul campo” – che sia lo studio di un nutrizionista o la sede di un’azienda partner – mantenendo standard analitici elevati. Rispetto ai metodi tradizionali, evitiamo al cliente finale di dover spedire campioni e attendere settimane, e diamo al professionista uno strumento di decisione immediato. Inoltre, la specificità dei nostri test elimina “l'effetto scatola nera” di molti test microbiomici ampi: il medico ottiene misure chiare su batteri ben definiti e con significato clinico noto, che può subito tradurre in consigli pratici. In sintesi, l’innovazione non è solo tecnologica ma anche di workflow: velocità, semplicità e azionabilità del risultato, tutti in un unico pacchetto.

D: Il vostro target spazia da cliniche preventive a partner nutraceutici OEM. Come riuscite a rispondere a esigenze così diverse con un’unica piattaforma?
R: Il segreto è stato progettare la piattaforma fin dall’inizio con un approccio multi-settore e modulare. Il DNA della tecnologia è lo stesso – analisi di acidi nucleici – che si tratti di cercare un batterio intestinale o verificare la purezza di una pianta officinale. Quello che cambia è come confezioniamo l’esperienza attorno al nucleo tecnologico. Per le cliniche puntiamo su conformità e facilità d’uso: bCUBE e bAPP sono conformi agli standard medicali e la reportistica è pensata per integrarsi nel percorso clinico (pensa ad esempio alla possibilità di inserire automaticamente i risultati nel dossier sanitario digitale). Per i partner nutraceutici e OEM, offriamo flessibilità di integrazione: dal co-branding, alla possibilità di scegliere specifici pannelli di test (un OEM potrebbe voler aggiungere altri target microbici o genetici rilevanti per il suo prodotto), fino a modelli commerciali su misura. C’è chi preferisce acquistare lo strumento, chi opta per un modello subscription all-inclusive – e noi supportiamo entrambe le opzioni[25]. Inoltre, grazie al cloud, la scalabilità è intrinseca: un partner può partire con una singola unità bCUBE in un punto pilota e poi espandere la rete a decine di dispositivi in diversi paesi, il tutto continuando a usare la stessa piattaforma cloud centralizzata per i dati. Questo significa ad esempio che un’azienda può raccogliere in un unico database aggregato tutti i test svolti presso i vari punti – una miniera di dati per analisi epidemiologiche o di efficacia prodotti (ovviamente anonimizzati e nel rispetto della privacy). Quindi, in parole povere, serviamo mercati diversi perché abbiamo costruito un ecosistema versatile: hardware portatile, software configurabile e servizi personalizzabili, mantenendo però un core comune che garantisce affidabilità e coerenza. È come un sistema operativo su cui possono girare applicazioni diverse a seconda dell’utente: la nostra “app” per il nutrizionista mette in evidenza certi aspetti, quella per l’azienda nutraceutica magari ne enfatizza altri, ma la piattaforma sottostante è unica.

D: Dal punto di vista di marketing strategico, come posizionate questa soluzione nel panorama competitivo? Qual è la vostra Unique Selling Proposition (USP) per investitori e partner?
R: La nostra USP risiede nella combinazione di due elementi raramente presenti insieme: verticalità integrata e agilità. Molti competitor hanno forza in un singolo aspetto – c’è chi ha il sequenziatore più potente, chi il menu test più vasto, chi il software più user-friendly. Ulisse Biomed, grazie all’unione delle competenze Hyris e Ulisse, offre tutto insieme: hardware + software + reagenti + cloud, sviluppati internamente e perfettamente orchestrati[26][27]. Questo crea una barriera all’entrata notevole: replicare un ecosistema completo richiede know-how in diverse discipline e anni di sviluppo. Al contempo, siamo una realtà snella e innovativa: in poco più di un anno dall’integrazione Hyris-UBM abbiamo lanciato nuovi prodotti (come i pannelli STI per infezioni sessualmente trasmesse) e siglato partnership in settori emergenti come la cannabis medica e la medicina personalizzata[28][29]. Questo dimostra agli investitori che non siamo un’idea statica ma una piattaforma viva, capace di adattarsi e penetrare in vari mercati in crescita. Nel settore specifico del microbiota, ci posizioniamo come first mover nel rendere realmente praticabile una diagnostica distribuita di qualità. Ci sono grandi aziende focalizzate sul sequenziamento consumer e start-up focalizzate su singoli aspetti del microbioma, ma pochi offrono una soluzione end-to-end come la nostra: dal dispositivo portatile certificato, al reagente senza cold chain, fino all’AI per l’interpretazione automatica. Per partner e investitori il messaggio è che Ulisse Biomed sta costruendo il futuro della diagnostica decentralizzata – non solo nel microbiota– un futuro in cui test rapidi, connessi e user-friendly saranno la norma. Siamo all’incrocio tra biotech e digital health, unendo il meglio di entrambi i mondi. Questo posizionamento ibrido, insieme alla capacità di esecuzione che abbiamo dimostrato, ci rende a nostro avviso un'opportunità unica per chi crede nella convergenza tra diagnostica e personalizzazione della salute.

Conclusioni

L’evoluzione della diagnostica del microbiota intestinale proposta da Ulisse Biomed incarna un cambiamento di paradigma nel modo in cui concepiamo la cura preventiva e la personalizzazione in ambito sanitario. Abbattendo le barriere logistiche e temporali, il test qPCR rapido e decentralizzato trasforma il microbiota da parametro difficilmente accessibile a indicatore fruibile in tempo reale, sia dal medico che dal consumatore informato. Questo significa che dati preziosi sulla salute intestinale – un tempo confinati in referti di laboratorio ricevuti settimane dopo – ora possono guidare decisioni immediate: dall’aggiustamento di una dieta, alla scelta di uno specifico integratore, fino alla necessità di approfondimenti clinici in chiave preventiva. Il tutto, mantenendo gli standard di accuratezza propri della diagnostica molecolare avanzata. In un’era in cui la medicina di precisione e il modello “one-health” (che integra salute umana, alimentazione e ambiente) guadagnano centralità, soluzioni come quella di Ulisse Biomed fungono da ponte tra laboratorio e vita quotidiana. La possibilità di portare analisi genetiche sofisticate sul territorio, connesse attraverso il cloud, crea una rete di sentinelle diagnostiche diffuse che alimentano una conoscenza collettiva. Un ecosistema così connesso può non solo migliorare i percorsi individuali di benessere (ad es. fornendo feedback rapidi in un programma nutrizionale personalizzato), ma anche generare big data anonimi utili a livello di sanità pubblica e ricerca. Immaginiamo un domani in cui decine di punti test microbiota distribuiti condividano trend in tempo reale: potremmo individuare correlazioni tra stili di vita e profili microbiotici a livello di popolazione, o monitorare l’effetto di nuovi alimenti funzionali su larga scala. Dal punto di vista strategico, Ulisse Biomed sta dimostrando come l’integrazione verticale di diverse tecnologie – hardware miniaturizzato, reagenti innovativi, intelligenza artificiale e piattaforme cloud – possa dare vita a prodotti altamente innovativi e disruptive. Questo approccio integrato permette di mantenere un equilibrio delicato: decentralizzare senza perdere in qualità. Invece di contrapporre i modelli centralizzato vs. point-of-care, la soluzione Hyris li combina in modo sinergico, offrendo test “vicino al paziente” ma con rigore e connettività degni di un grande laboratorio[30][31]. Il microbiota intestinale, crocevia tra diagnostica e nutraceutica, è il caso d’uso ideale per mostrare questo valore.

In conclusione, “Test microbiota intestinale: Innovazioni PCR” non è solo il titolo di un nuovo servizio, ma rappresenta un tassello di un quadro più ampio: quello di una sanità personalizzata, proattiva e data-driven. Un quadro in cui attori diversi – cliniche, aziende nutraceutiche, laboratori e pazienti stessi – collaborano attraverso piattaforme comuni per migliorare gli esiti di salute. Ulisse Biomed, con la sua visione e tecnologia, si pone all’avanguardia di questo movimento, offrendo strumenti concreti perché la conoscenza sul microbiota si traduca in azioni tangibili di prevenzione e benessere. Il risultato è un modello di diagnostica “ultra-connessa” al futuro della salute, in cui conoscere il proprio microbiota diventa semplice quanto fare un esame del sangue, e dove ogni dato genera valore immediato per la persona. La sfida e allo stesso tempo l’opportunità sarà estendere questi principi ad altri ambiti diagnostici, continuando a innovare senza perdere di vista l’obiettivo finale: rendere la salute più accessibile, tempestiva e su misura per ciascuno di noi.


Fonti e Bibliografia:

  1. Martín R. et al. (2023). Faecalibacterium: a bacterial genus with promising human health applications. FEMS Microbiol Rev, 47(4): fuad039. Low levels of Faecalibacterium correlate with inflammatory conditions (IBD, etc.)[5].
  2. The Gut Microbiotassay study – Hansen et al. (2013). BMC Genomics 14:788. qPCR is noted for high specificity, sensitivity, broad dynamic range, and quick performance at relatively low cost[32].
  3. Porcari S. et al. (2025). International consensus statement on microbiome testing in clinical practice. Lancet Gastroenterol Hepatol 10(2):154–167. Many DTC microbiome tests lack regulation or proven clinical value, risking waste of resources[11].
  4. Lee JY et al. (2022). Sci Reports 12:7838. prausnitzii ~5% of healthy gut microbiota (but lower in IBD, CRC) and A. muciniphila ~3% in healthy gut, produces SCFAs, modulating metabolism and immunity[3][4]. Lactobacillus and Bifidobacterium are traditional probiotics widely studied[6]; emerging next-gen probiotics like Akkermansia and Faecalibacterium show new therapeutic potential[33].
  5. Li F. et al. (2024). Microbiome 12:168. qPCR vs ddPCR for gut bacteria: LOD ~10^4 cells/g (qPCR) with standard extraction, improved to ~10^3 cells/g with optimized protocol; qPCR showed broader dynamic range and much lower LOD than 16S/NGS methods[1][2].
  6. Ulisse Biomed – Hyris System™ Ecosystem (2025, Insights article). Proprietary lyophilised reagents are stable at room temperature, removing need for cold chain[18]. bAPP cloud portal provides step-by-step guidance and automatic result interpretation, reducing need for specialized staff[16]. Data from distributed bCUBE devices sync in real time to the cloud, enabling immediate remote access to results[17].

[1] [2] Highly accurate and sensitive absolute quantification of bacterial strains in human fecal samples | Microbiome | Full Text

https://microbiomejournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s40168-024-01881-2

[3] [4] [6] [33] Oral administration of Faecalibacterium prausnitzii and Akkermansia muciniphila strains from humans improves atopic dermatitis symptoms in DNCB induced NC/Nga mice | Scientific Reports

https://www.nature.com/articles/s41598-022-11048-4?error=cookies_not_supported&code=4839f0d1-bcd6-4a38-8d31-6e8708bc91c2

[5] Faecalibacterium: a bacterial genus with promising human health applications | Scinito

https://app.scinito.ai/article/W4384276655

[7] [8] [9] [10]  Current Capabilities of Gut Microbiome–Based Diagnostics and the Promise of Clinical Application - PMC

https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8206793/

[11] International consensus statement on microbiome testing in clinical practice - PubMed

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39647502/

[12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] [25] [26] [27] [28] [29] [30] [31] ID15 - The Ulisse Biomed Ecosystem: the Hyris System™ modular diagnostic platform

https://ulissebiomed.com/index.php/en/component/content/article/389-id15-the-ulisse-biomed-ecosystem-the-hyris-system-tm-modular-diagnostic-platform?catid=2

[32] The Gut Microbiotassay: a high-throughput qPCR approach combinable with next generation sequencing to study gut microbial diversity | BMC Genomics | Full Text

https://bmcgenomics.biomedcentral.com/articles/10.1186/1471-2164-14-788


  • Porcari S. et al. International consensus statement on microbiome testing in clinical practice. Lancet Gastroenterol Hepatol 10:154‑167 (2025).
  • Li F. etal. Highly accurate absolute quantification of bacterial strains in fecal samples. Microbiome 12:168 (2024).
  • Ratiner K. etal. Utilization of the microbiome in personalized medicine. Nat Rev Microbiol 22:291‑308 (2024).
  • Wilmanski T. etal. Gut microbiome pattern predicts survival in humans. Nat Metab 3:274‑286 (2021).
  • Ballard Z. S. etal. Mobile technologies for discovery and engineering of the global microbiome. ACS Nano 12:3065‑3082 (2018).
  • Rodriguez J. etal. Future of microbiome‑based biomarkers: Delphi consensus. Lancet Microbe 6:e100948 (2025).